La fortuna aiuta gli audaci

La fortuna aiuta gli audaci

Sono ormai passati 40 anni da quando Renato ha iniziato la sua avventura nei tranciati. Oggi questo progetto vive ancora, grazie alla passione che mio padre ha saputo trasmettere a me e mia sorella Roberta. Siamo infatti noi due, sempre sotto la sua supervisione, a portare avanti il tutto.


La nostra storia

La nostra storia

L'esperienza del “Boss” è imprescindibile, ma tante cose sono cambiate in questi anni. Nuovi prodotti, nuove tipologie, nuovi materiali con finiture più particolari. Tutto questo ci ha messi a confronto con tutte quelle piccole e grandi sfide che ogni imprenditore moderno conosce bene.

Picking

Per la gioia di Architetti ed Interior Designers

Per la gioia di Architetti ed Interior Designers

La perseveranza e lo spirito di sacrificio ci permettono di rimanere nel Mercato del lusso, soddisfando tutte le richieste. Anche quelle più eccentriche e creative.

Design

Ricordi d'infanzia

Ricordi d'infanzia

Io avevo pochi mesi quando mio padre ha iniziato la sua attività. Mi dice sempre che le ragioni che l’hanno spinto in questo settore sono state diverse. Se da una parte la necessità era quella di provvedere alla nostra famiglia, dall’altra c’è da dire che gli piaceva indubbiamente il mondo del legno.

Crafting

Una mente brillante

Una mente brillante

E i risultati gli hanno sempre dato ragione.
È sempre stato l’uomo giusto al posto giusto.
Con determinazione e dedizione.

Renato Santarossa fondatore di Giuntati2000

Il ricordo più bello che ho da bambino è proprio quello del profumo del legno, tutte le volte che entravo nel primo piccolo laboratorio di papà.

Io ci mettevo il naso per giocare.

Mi bastava davvero poco.

Mi ricordo benissimo quella volta che ho iniziato a usare la pressa per la stiratura del tranciato, con il panico generale dei miei genitori perché avevo messo in moto un macchinario più grande di me. Ma io volevo emularli, con tutta l’incoscienza del caso.

Saltavo spesso sui cassoni degli scarti o facevo una piccola palla con scotch e qualche pezzettino di legno. Due sole materie prime trasformavano un ragazzetto in un provetto calciatore alle prime armi!

Solo che al posto del tifo… c’erano le grida di mio padre, preoccupato che non mi facessi male (o rompessi qualcosa in giro).

Come biasimarlo?

Un qualsiasi laboratorio non è di certo un parco giochi a norma di bambino…

Ma cosa potevo farci? Insomma, la mia curiosità era proprio tanta. Come quando ho visto quel bel tasto di accensione della leva del compressore. Sembrava mi stesse chiamando con ansia. Non potevo non spingerlo. E subito via al PANICO GENERALE… Perché, ovviamente, uno o più macchinari smettono di funzionare all’improvviso.

Per non parlare del muletto, un mostro animato su cui DOVEVO salire a tutti i costi. Soprattutto quando era in movimento. E allora il babbo prendeva la corsa, mi inseguiva e mi riportava all’ordine… Con una virulenta tirata d’orecchie.

Fortunatamente è andato sempre tutto bene.

Questi sono giusto un paio di aneddoti che ho ben impressi nella memoria. Me li porto dietro con molto piacere e anche nostalgia, soprattutto perché sono scene che oggi ormai non esistono più. Ma la sicurezza è diventata fondamentale in epoca moderna ed è giusto che sia così.

Ciò non toglie che mi sono sempre divertito un sacco.

Quando mi sono appassionato per davvero

Quando mi sono appassionato per davvero

Mi ricordo benissimo i pomeriggi passati in laboratorio d'estate.

Mentre i miei genitori lavoravano, io iniziavo a metter mano proprio sul lavoro.

La curiosità di un bambino è diventata via via una grande passione. Tutti i pomeriggi, dopo la scuola, erano la mia grande occasione per passare del tempo in laboratorio. Era una costante partita a tennis tra i libri ed il lavoro. I primi sono stati molto importanti, ma il match point decisivo e la partita se l’è portata a casa il secondo. Si, perché mi piaceva proprio stare qua dentro.

La scelta della scuola superiore è stata scontata. La strada infatti era già tracciata. Avevo deciso cosa avrei fatto da grande. Fortuna vuole che qui vicino a noi ci sia proprio un istituto tecnico specializzato nel mondo del mobile. E non ho avuto il minimo dubbio se iscrivermi lì o meno.

Grazie alle prime esperienze di studio ho imparato moltissimo sulle materie prime. Sapere non solo la storia di una pianta, ma anche le caratteristiche che rendono unico il suo legno rispetto agli altri, è stato il completamento perfetto per tracciare il mio futuro.

Andrea Santarossa,
Direttore Commerciale Giuntati.